- 27 Marzo 2017
- Posted by: Twissen
- Categoria: Tech
L’ormai consolidato trend che vede le visite ai siti web tramite dispositivo mobile in affermazione continua e crescente ha registrato nel corso degli ultimi 24 mesi un’impennata significativa: a fine 2016 è stata infatti rilevata una penetrazione assoluta del 58%, in crescita del 46%.
Il desktop continua invece a mantenere la sua posizione dominante in termini di conversioni: il mobile totalizza infatti ben 63% di conversioni in meno rispetto alle visite da computer, con un tasso di abbandono del carrello che sfiora il 70%.
Si tratta però, evidentemente, di una mera questione di evoluzione delle abitudini.
La crescita rilevata suggerisce infatti che i tempi stanno maturando in fretta e che il mobile diventerà presto il dispositivo preferito anche per il completamento delle transazioni, con decisioni d’acquisto sempre più guidate dalla componente emozionale. Usabilità dell’interfaccia, affidabilità dei contenuti, sicurezza e trasparenza delle transazioni saranno – quindi – componenti decisive che spingeranno sempre più gli operatori di settore a sviluppare competenze e sensibilità dedicate in funzione del consolidamento del fatturato.
Bisogna però evitare l’errore comune di pensare che mobile significa sviluppare un’app. Il successo di questo importante canale di comunicazione con gli utenti è principalmente dovuto alle molteplici sfacettature con cui può essere interpretato e – letteralmente – vissuto dal target: un’app è importante ma risulta spesso una scelta poco ponderata e scarsamente profittevole nella costruzione della propria digital strategy.
Si pensi invece ai siti responsive, ai post sui social network, alle chat, alle chatbot che trovano la loro massima espressione nelle app di messaggistica più comuni (Whatsapp, Messenger, Skype, ecc.), alla strutturazione delle campagne di comunicazione digitale, o alla semplicità delle mail che mantengono ancora una posizione di assoluto rilievo nella massimizzazione dei tassi di conversione.
Non ci si può più accontentare, quindi, di un sito che sia anche mobile ma si tratta di sviluppare la consapevolezza che l’attenzione nei confronti di questo strumento oggi imprescindibile prevede l’acquisizione di competenze e sensibilità dedicate sia sul fronte tecnologico che su quello contenutistico.
La battaglia per l’acquisizione della fiducia da parte dell’utente è aperta.
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