TURISMO: TENDENZE E PROSPETTIVE – Newsletter SL&A Maggio

Twissen collabora con SL&A nel proporre aggiornamenti costanti sul turismo nell’era-Covid. La Newsletter di SL&A elabora previsioni basate su dati, studi e ricerche affidabili.  Le opinioni, per quanto importanti vengono lasciate ai nostri lettori: decisori, manager, operatori e professionisti del settore.

17 maggio. RIPARTIAMO. Il 53,4 % degli Italiani starebbero già facendo le valigie, secondo il newcomer Università del Sannio, più o meno quello che succedeva nel 2019, quando ancora non avevamo la piega della mascherina stampata sul naso: 87% prudenti in Italia, 13% “ardimentosi” all’estero, in crescita mano a mano che passano i giorni. Ma 11% su 13 in Europa, solo 2% fuori continente. Continua il periodo nero per chi fa outgoing di lungo raggio.

13 maggio. IL COVID NON FA PIU’ LA DIFFERENZA?. 9 milioni di Italiani già pronti a partire, 16 ancora indecisi, pochi rinunciatari, secondo SWG. Da aprile a maggio è cresciuto di 7 punti il desiderio di mete estere. Ma la domanda interna è -giocoforza- iper concentrata: il 60% nei 45 giorni che partono dal 15 luglio, solo il 24% nei 45 giorni che precedono e seguono. In calo sensibile, nel momento della scelta, l’attrattività delle località covid-free. Ci sentiamo più forti, speriamo non invincibili.

12 maggio. RITORNANO, SONO TRA NOI. Basta guardarsi intorno, ed ascoltare i primi timidi segnali, per capire che il turismo in Italia sta ripartendo: lo dice persino Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma, non certo “una colomba”. Ma sono turisti diversi da quelli che vedevamo nel 2019: girano da soli, in famiglia o in piccoli gruppi, quasi timorosi, pionieri sopravvissuti alla catastrofe. Italiani o stranieri vaccinati o guariti o neo-tamponati, le prime avanguardie di un esercito che conta ormai diversi milioni e sempre più connazionali ed Europei. Quando torneranno come prima, semmai accadrà? Secondo STR (proiezioni aprile 2021) a Roma e Milano gli stessi numeri del 2019 si vedranno nel 2024, ed insieme anche la stessa redditività, misurata dal REVPAR. Per tutte le altre destinazioni diverse dalle città, invece, la corsa è già aperta.

12 maggio. IL TURISMO LENTO SECONDO SLOWWAYS. L’estate del 2020 verrà ricordata dagli operatori per il crollo nei settori turistici tradizionali e per il boom del settore dell’outdoor: quando a partire dal mese di Giugno si sono riaperti i confini regionali, un fiume di nuovi camminatori si è riversato sui sentieri. Grazie all’ecobonus le vendite di biciclette sono schizzate alle stelle, e il numero dei cicloturisti in Italia è cresciuto del 26% in un anno. La crescita del settore è stata un’ovvia conseguenza della “compressione” creata dal lungo periodo di lockdown, e del conseguente desiderio di libertà e di contatto con la natura. Inoltre il cammino e il cicloturismo sono due attività percepite come sicure, poiché possono essere praticate da soli o in piccoli gruppi, mantenendo il distanziamento.

4 maggio. GLI EUROPEI CHE VERRANNO. Che cosa piace dell’Italia e cosa cercheranno nella prossima stagione estiva i turisti che dal Vecchio Continente arriveranno nella Penisola? Una ricerca Interface evidenzia come tutti i mercati di riferimento abbiano posizionato l’Italia in uno dei primi gradini della classifica di gradimento globale. Gli Spagnoli sembrano apprezzare il nostro paese al punto da coronarlo vincitore della classifica. Seconda posizione invece per i Francesi mentre rispettivamente quarta e settima posizione per Olandesi e Tedeschi (ahi ahi ahi, se fosse vero!). Diversi sono però i clienti per i rispettivi mercati e diversi sono quindi i loro desideri in una vacanza in Italia. Secondo lo studio, i Francesi che scendono nella Penisola hanno fra i 50 e i 64 anni, preferiscono sistemazioni di dimensioni più piccole e autentiche come boutique hotel di fascia media (38%) e affitti tra privati (37%). Se da un lato rivelano la passione per momenti all’aria aperta (85%) e al mare (40%), dall’altro esprimono grande predilezione anche verso le tante esperienze culturali (41%). Anche fra i Tedeschi, a scegliere una vacanza in Italia sono soprattutto i 50-64enni. Questa coorte di viaggiatori tende ad affittare una casa vacanze (50%) o a soggiornare in alberghi 3-4 stelle indipendenti (47%). Prediligono le vacanze all’aria aperta (86%), con un break all’insegna della vita da spiaggia (60%), ma che possono anche essere accompagnate da attività di benessere come yoga o terme (35%). Diversa invece la dimensione generazionale degli Spagnoli: il 40% di chi sceglie una vacanza in Italia ha una età tra 35 e 49 anni. Si rivolgono ad alberghi indipendenti 3-4 stelle (54%), ma il 38% anche ad alloggi in campagna. Amano le vacanze al mare (49%) e all’aria aperta (85%), così come le vacanze culturali (60%); e interagire con la gente del posto, incontrare nuove persone e apprezzare le attività offerte dalle grandi città. Infine gli Olandesi, con i quali si scende ulteriormente d’età: molti quelli compresi tra i 18-34 anni che sognano di visitare l’Italia. Preferiscono affittare una casa per le vacanze (54%) o optare per un hotel indipendente (36%). Anche loro apprezzano le vacanze a contatto con la natura (74%) e dedicate a momenti balneari (45%), sempre intervallati da attività active (40%) come l’escursionismo e l’arrampicata.

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