- 7 Marzo 2022
- Posted by: Twissen
- Categoria: Destinazioni

Twissen collabora con SL&A nel proporre aggiornamenti costanti sul turismo nell’era-Covid. La Newsletter di SL&A elabora previsioni basate su dati, studi e ricerche affidabili. Le opinioni, per quanto importanti vengono lasciate ai nostri lettori: decisori, manager, operatori e professionisti del settore.
28 febbraio 2022. NON SI PUÒ CHE PARLARE DI UCRAINA. Un evento grave come una guerra “nel cuore dell’Europa”, a prescindere da ogni altra considerazione, non potrà che impattare anche e proprio sul turismo. Le Associazioni di categoria degli albergatori, già in pressing per le perdite di presenze da Covid, fanno ora i conti con il blocco di un bacino di domanda “d’oro”. Anche gli organizzatori di viaggi parlano di una inevitabile frenata nella ripartenza dei flussi incoming dall’Est, già penalizzati, oltre al resto, dal mancato riconoscimento del vaccino Sputnik, e un discorso analogo si può fare per l’outgoing. In queste ore si estende progressivamente il blocco dei voli ed il divieto di sorvolo, anche come forma di sanzione nei confronti della Russia. MABRIAN pubblica una previsione di minori viaggi nel prossimo semestre, che riguarda anche il nostro Paese, ma certamente ne danneggia di più altri come la Turchia e la Grecia, che siamo soliti considerare nostri competitors.
Si tratta di una magra consolazione, evidentemente, ma anche di una chiara indicazione di come le geografie turistiche del mondo spesso ci trascurino, e seguano logiche e baricentrismi diversi da quelli che ci riguardano, anche se ci consideriamo da sempre “il centro di tutto”.
24 febbraio 2022. FINO A IERI: TANA LIBERA TUTTI? Le notizie pre-Ucraina sembravano tutte orientate al bello stabile. Fine delle restrizioni alla circolazione di passeggeri a partire dal primo marzo, fine dello Stato di Emergenza interno dal 31. Il tutto in una babele di regole differenti, che non agevola certo la ripresa dei viaggi spensierati.
24 febbraio 2022. EPPUR SI MUOVE(VA). La IATA (Associazione Internazionale delle Linee Aeree) segnalava una ripresa veramente eccezionale dei voli, con un +11% nel periodo 25 gennaio – 8 febbraio 2022. Non tanto rispetto al 2020 o al 2021, ma addirittura sul 2019!
24 febbraio 2022. MA LA RIPRESA PASSERÀ DA UN ALTRO ANNO DIFFICILE. Secondo Italian Hotel Travel Monitor di Trademark Italia, per l’industria turistica italiana il 2021 è stato un altro anno che si è concluso negativamente rispetto agli anni pre-pandemia, nonostante alcuni significativi segnali di ripresa arrivati durante la stagione estiva. Il blocco di gran parte dell’attività fieristica e congressuale, gli ostacoli posti all’ingresso in Italia dei turisti internazionali e la complicata gestione del Green Pass sono stati fattori determinanti per il rallentamento dei flussi turistici. È d’altra parte evidente come l’andamento sia migliorato rispetto al 2020, ma siamo ancora molto lontani dalle performance del 2019. La Room Occupancy media nelle 39 città capoluogo monitorate è calata per gli hotel upscale (4 stelle) dal 71,8% al 48,1%, per gli hotel midscale (3 stelle) dal 66,5% al 50,7%. Una flessione che, soprattutto nelle città con elevate quote di internazionalizzazione e di business travellers, ha sfiorato i -30 punti. È il caso di Milano (dal 76,6% del 2019 al 48,7% del 2021), Firenze (dal 76,1% del 2019 al 46,7% del 2021), Roma (dal 76,2% del 2019 al 48% del 2021) e Napoli (dal 73,8% del 2019 al 46,6% del 2021). Circa i prezzi, dal confronto 2021 vs 2019 risulta che l’ADR (Average Daily Rate) medio degli hotel upscale sia sceso da 117,13 euro dell’anno pre-Covid a 108,66 euro dell’anno appena terminato, una flessione di circa 8 punti percentuali. Per quanto riguarda il cluster midscale (3 stelle), l’ADR è passato da 58,63 euro a 51,99 (-11,3%). In grande difficoltà anche il settore luxury che, nelle 4 città analizzate, ha perso quasi 30 punti di Room Occupancy (dal 67,8% del 2019 al 39,9% del 2021). Anche se contemporaneamente sono aumentati i prezzi medi da 377,61 euro a 393,05 euro (+4,1%). Adesso si registra (va) una lieve ma progressiva inversione di tendenza che fa (ceva) ben sperare per l’imminente primavera e le prossime festività pasquali. I dati complessivi più aggiornati che riguardano il mese di gennaio 2022, rivelano infatti che l’occupazione camere media negli alberghi monitorati, è quasi raddoppiata: dal 21,1% del 2021 al 39,9% tra gli alberghi upscale, dal 26,9% al 43,4% tra gli alberghi midscale.
16 Febbraio 2022. MA I TURISTI EUROPEI SONO RESILIENTI. Per European Travel Commission (“Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel-Wave”) il sentiment dei viaggiatori per il 2022 è all’insegna della fiducia con buone prospettive per la primavera e la stagione estiva. Per quest’anno l’Europa registrerà solo il 20% dei viaggi in meno rispetto al periodo pre-Covid: un rimbalzo importante che sarà trainato dal mercato domestico continentale, mentre il lungo raggio crescerà, ma più lentamente (anche prima dei venti di guerra…). Ad oggi gli europei evitano di fare piani e prenotazioni troppo concrete, ma per l’estate sceglieranno viaggi più lunghi con maggior capacità di spesa. Ad esempio, l’esitazione su quando viaggiare è aumentata dall’11% del settembre 2021 al 21% di dicembre scorso. Ma il 36% dei viaggiatori europei cosiddetti early bird (pronti a partire e prenotare anticipatamente) prevede di intraprendere le vacanze a maggio o giugno 2022, e il 17% di loro ha già prenotato. Altro dato di rilievo riguarda i viaggi intraeuropei che rimangono la scelta preferita per il 50% dei viaggiatori del vecchio Continente. La preferenza per i viaggi di oltre 10 notti aumenta del 38% rispetto allo scorso anno, mentre la quota di viaggiatori che prevede di spendere più di 2mila euro cresce del 31%, in particolare tra quelli con piani di viaggio a maggio e giugno 2022. Il leisure rimane la prima scelta per il 63% degli europei, ma anche i viaggi di lavoro stanno mostrando segni di miglioramento per la prima volta dall’autunno 2020. Nei prossimi mesi, infine, il 15% degli intervistati prevede di viaggiare per affari o di partecipare a eventi e conferenze. A breve e medio termine gli europei hanno espresso il desiderio di vedere un giusto equilibrio tra le misure di protezione contro il Covid-19 e la libertà di viaggiare e di movimento anche a destinazione. Le misure di quarantena rimangono una delle principali preoccupazioni per viaggiare in Europa ed ovviamente incidono sul sentiment e sulle intenzioni di programmare e pianificare. Ma c’è di più: per realizzare i loro piani di viaggio di fine inverno e quelli primaverili, gli europei contano sulla vaccinazione (14%), su politiche di cancellazione flessibili (11%), sull’efficacia delle destinazioni nella gestione del Covid-19 (10%) e sulle restrizioni completamente revocate (9%) come chiave per viaggiare. “A conti fatti anche se i turisti del vecchio Continente sono desiderosi di viaggiare, stanno ritardando il processo di prenotazione nella speranza di godere di maggiore libertà e mobilità nei prossimi mesi. Pertanto, la pianificazione del viaggio viene prolungata e la finestra di prenotazione si allarga: 4 su 10 hanno scelto la destinazione ma non hanno ancora prenotato, mentre solo il 19% ha prenotato parzialmente il trasporto o l’alloggio per il prossimo viaggio, da qui all’estate.
15 febbraio 2022. L’80% DEGLI ITALIANI È TORNATO A VIAGGIARE PER MOTIVI DI VACANZA. È una affermazione forte che viene da Ernest & Young Future Travel Behaviours. Il dato è maggiore del 2020, quando erano stati il 70%. Cambiano però i criteri di acquisto: per ben il 74% degli Italiani nella scelta della vacanza è determinante la sostenibilità. Ma è importante sottolineare che nel 2022 oltre il 60% tornerà alle stesse abitudini di viaggio pre-pandemia. Non solo: 1 italiano su 4 aumenterà il numero di viaggi. Per le destinazioni, domina ancora l’Italia: 2 viaggiatori su 3 si sposteranno prevalentemente entro i confini del Paese. Tra le motivazioni, prevarranno il relax (65%), scoprire nuovi luoghi e fare nuove esperienze culturali e gastronomiche (61%) e stare insieme a familiari e amici (46%).
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